Il neo tecnico della Dea, che ha già iniziato a lavorare con la squadra, ha fatto la sua prima richiesta di mercato: colpo choc a gennaio
La sfida è di quelle affascinanti. Intriganti. E anche romantiche, considerando le prime due avversarie che il giovane allenatore napoletano incontrerà sul suo cammino alla guida del suo nuovo club, l’Atalanta.

Raffaele Palladino non ci ha pensato due volte ad accettare la chiamata della famiglia Percassi per prendere il posto di Ivan Juric sulla panchina della Dea. Per la verità, dopo gli ammiccamenti seguiti alla sconfitta di Udine dello scorso 1 novembre, tutto sembrava potesse saltare vista l’impresa dei bergamaschi in Champions sul campo del Marsiglia.
È però bastato tornare alla dura realtà della Serie A – competizione in cui gli orobici non vincono una partita dal 21 settembre – per capire come non potesse esserci futuro col croato alla guida del gruppo. La netta sconfitta casalinga patita per mano del Sassuolo domenica scorsa è stata fatale per il nativo di Spalato, che ha lasciato il posto al rampante collega.
Reduce dal traumatico divorzio con la Fiorentina (Palladino ha rassegnato le dimissioni il 30 maggio dopo aver firmato il rinnovo di contratto appena 23 giorni prima), l’ex mister del Monza incontrerà ora in rapida successione proprio il Napoli (il cui entroterra gli ha dato i natali), e la compagine viola, ora affidata a Paolo Vanoli dopo che parte della piazza aveva invocato a gran voce proprio il ritorno dell’allenatore con cui lo scorso anno si vinse in casa contro Lazio, Roma, Inter, Milan e Juventus. Oltre a raggiungere una comunque prestigiosa semifinale di Conference League e un posto nella stessa attraverso il piazzamento in campionato.
Palladino vuole il suo pupillo: arriva dalla Viola
Se lo scorso anno, nella pur contraddittoria esperienza a Firenze, Palladino era stato criticato per aver accantonato Michael Kayode e Capitan Biraghi, grandi riconoscimenti arrivarono per il coraggio mostrato nell’aver lanciato titolare fisso Pietro Comuzzo nelle rotazioni difensive.

Il nativo di San Daniele del Friuli, classe 2005, impressionò tutti per sicurezza, concentrazione e leadership. Al punto di meritarsi il feroce pressing del Napoli, che nello scorso mercato di gennaio fu davvero ad un passo dall’acquistarlo a suon di milioni.
Retrocesso nelle scelte di Pioli nel corso della prima parte dell’attuale stagione, finito in panchina per 90′ anche nella gara d’esordio di Vanoli sulla panchina dei toscani, Comuzzo potrebbe anche manifestare presto l’intenzione di cambiare aria.
Palladino, che stravede per lui, avrebbe già chiesto alla dirigenza di farsi avanti con la Fiorentina per una trattativa che nelle sue intenzioni dovrebbe portare alla fumata bianca alla riapertura delle contrattazioni di mercato. Il mister napoletano ha anche intenzione di fare un tentativo per Rolando Mandragora, altro suo pupillo allenato con successo nell’avventura fiorentina interrottasi così bruscamente.