La Fiorentina è in piena crisi e in pieno caos. Nel post partita della sfida persa contro il Sassuolo, Paolo Vanoli – a precisa domanda – ha rivelato che in occasione del rigore assegnato alla Viola (e poi trasformato da Mandragora) c’è stato un giocatore, Albert Gudmundsson, che avrebbe rifiutato di calciarlo. Lo stesso Gudmundsson, però, ha appena smentito tutto.
Ore concitate a dir poco in quel di Firenze. Come se non bastassero i problemi in campo e le minacce di morte di alcuni tifosi nei confronti di alcuni giocatori, adesso si aggiunge un altro capitolo che racconta perfettamente la disgregazione del gruppo squadra che sta avendo atto in questa stagione.

Sassuolo-Fiorentina, Gudmundsson risponde a Vanoli sul presunto rifiuto di calciare il rigore
In un post pubblicato da DAZN in cui Emanuele Giaccherini commenta negativamente la scelta dell’islandese di non calciare il rigore dell’1-0 (dopo quanto riferito da Paolo Vanoli in merito nel post partita) lo stesso calciatore ha voluto fare chiarezza con un commento:
Non ho mai rifiutato e non rifiuterò mai di calciare un rigore, ho sempre tirato i rigori per il club senza problemi. Ieri un altro giocatore ha preso la palla e voleva calciare il rigore, io non sono quel tipo di persona che litiga con il mio compagno di squadra davanti allo stadio pieno.

Tutto nasce appunto in occasione del penalty fischiato a favore della Viola in apertura di match: sul dischetto si presenta Mandragora dopo un alterco piuttosto acceso con Moise Kean, uno dei rigoristi designati insieme proprio a Gudmundsson. L’allenatore della Fiorentina Vanoli ha poi detto in diretta TV che l’islandese non se l’è sentita di calciare, ma a quanto pare non è andata proprio così stando alle parole dell’ex Genoa.
Una barca destinata ad affondare se non si cambia marcia
Le parole del DS Goretti sono state chiare: la Fiorentina ha umiliato i propri tifosi (giunti allo stadio in massa nonostante le difficoltà) con una prestazione indegna. L’ennesima sconfitta di questo inizio di stagione mette a nudo tutti i problemi di una squadra e di una società che adesso sembra una vera e pronta polveriera pronta a esplodere da un momento all’altro. Questo equivoco creato al momento del calcio di rigore è solo una delle cose che non sono andate bene a Reggio Emilia e il presunto rifiuto di Gudmundsson (poi smentito dallo stesso calciatore) rispecchia fedelmente la discrepanza di intenti tra allenatore, società e rosa.