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Commisso torna a parlare: “Il club non è in vendita. Ai tifosi chiedo scusa e supporto a Vanoli. Ho fiducia nella squadra”

Rocco Commisso torna a parlare e lo fa a La Nazione, in una lunga intervista in cui il proprietario della Fiorentina dice la sua sul momento sportivamente drammatico della squadra viola, facendo chiarezza anche sulle voci di una possibile cessione del club.

Il presidente viola è tornato a rilasciare dichiarazioni pubbliche sul futuro del club, sulle voci di cessione e sulle difficoltà della stagione in corso.

Commisso e l’intervista (ANSA) – FiorentinaUno.com

Commisso torna a parlare: ecco l’intervista integrale

Presidente Rocco Commisso, prima di tutto come sta?

“Mi manca il contatto con la squadra, con i calciatori, con il Viola Park e le persone che lavorano lì ogni giorno, ma sono sempre aggiornato. Sono amareggiato di non poter essere a Firenze per combattere come sono abituato a fare nelle situazioni di difficoltà ma al momento non riuscirei a fare un volo così lungo”.

In questo periodo si parla tanto di una possibile cessione della società, alcuni la invocano, lei può fare chiarezza?

“Ancora una volta questa domanda? Ma sa quante risposte ho già dato su questo tema? Queste voci non fanno altro che destabilizzare ulteriormente l’ambiente quando, invece, ci vorrebbe una grande compattezza da parte di tutti. Se avessi ragionato in questa maniera ogni volta che mi sono trovato in difficoltà con una mia azienda, oggi Mediacom non rappresenterebbe l’eccellenza che è! Tutte le aziende attraversano momenti di difficoltà ma la lungimiranza di chi guida una società sta proprio nel trarre insegnamento dai momenti bui per poter uscirne più forti. Io non ho mai mollato in nessuna delle mie attività e a maggior ragione non lo farò adesso”.

Crede che la società sia in buone mani? Sono previsti cambiamenti?

“Lo ribadisco ancora, perché evidentemente non è chiaro a tutti. La società è gestita da persone in cui ho piena fiducia. Insieme a me, mia moglie Catherine e mio figlio Giuseppe forniscono un supporto costante e rimangono in contatto regolare con il direttore generale Alessandro Ferrari, nostro principale punto di riferimento a Firenze. Poi c’è il ds Roberto Goretti, che è stato promosso internamente, come faccio sempre con le persone che mi dimostrano qualità. E anche Valentino Angeloni che si occupa del settore giovanile con ottimi risultati, sia sportivi che a livello di talenti che stanno crescendo al Viola Park. Senza dimenticare le donne che quest’anno ci stanno facendo divertire.

So che la situazione di classifica della prima squadra è molto complicata. Le persone che lavorano con me comprendono perfettamente le dinamiche e lavorano nel calcio da molti anni. Hanno guadagnato la nostra forte fiducia con i risultati ottenuti la scorsa stagione e continuano ad avere il nostro pieno supporto mentre affrontiamo questo momento. Poi è chiaro che a fine stagione andrà valutato il lavoro di tutti ma in questo momento le persone che lavorano alla Fiorentina hanno la mia massima fiducia”.

Il direttore sportivo dopo la sconfitta con il Sassuolo ha parlato di decisioni drastiche, a cosa si riferiva?

“Noi siamo sempre in costante contatto, resto aggiornato ogni giorno attraverso il dg Ferrari e il team di management. Viviamo una situazione difficile e dobbiamo uscirne in ogni modo, non possiamo permettere che la Fiorentina vada giù. Siamo tutti responsabili e tutti devono sentirsi responsabili. La responsabilità è condivisa da tutti: la società, i giocatori e tutte le persone che lavorano intorno alla squadra. In ogni caso i calciatori devono capire che anche loro sono responsabili, che devono metterci tutto il loro contributo e la loro dedizione, sempre.”

Come giudica il lavoro di Mister Vanoli? Lo sente? Gode della sua fiducia?

“Resto informato sul lavoro del mister attraverso Alessandro. Vanoli ha la mia massima fiducia ed è sicuramente l’ultimo responsabile di questa situazione. Paolo ha rinunciato al contratto che aveva con il Torino per venire a Firenze, accettandone uno solo fino a giugno. Si è messo in gioco per la Fiorentina e sta lavorando giorno e notte per tirarci fuori da questa situazione: ha tutto il mio supporto e dovremo essere tutti dalla sua parte e aiutarlo nel suo lavoro”.

Commisso e la crisi viola (ANSA/MASSIMO PICA )-FiorentinaUno.com

Qual è la situazione dello stadio? Lei pensa ancora di poter intervenire?

“Purtroppo la situazione dello stadio ci sta penalizzando, è indubbio. I tempi si stanno allungando e giocare con metà dei nostri tifosi è un danno per tutti. Il club rimane in costante contatto con il comune e con la sindaca Sara Funaro, che sta facendo di tutto per migliorare una situazione che era partita malissimo e sotto i peggiori auspici con l’amministrazione precedente. Speriamo che si possa trovare una situazione condivisa ma, come ho sempre detto, c’è bisogno di tempi certi e anche di idee chiare su come poter intervenire e gestire il tutto”.

Cosa è successo con Pioli? Perché si è arrivati al suo esonero?

“Eravamo partiti con tutti i presupposti per poter migliorare quanto ottenuto la scorsa stagione. Un mercato importante, nelle cifre. È stato un investimento importante e, come sempre, abbiamo valutato ogni decisione con attenzione. Eppure le scelte suggerite non lasciavano presagire che saremmo stati ora in questa condizione. Lo abbiamo cercato e lui voleva tornare a Firenze dopo l’esperienza in Arabia e con la volontà di intraprendere un percorso lungo in una città che gli è rimasta nel cuore. Purtroppo qualcosa non ha funzionato e i risultati non sono arrivati”.

A proposito, il giorno prima dell’ultima gara con Pioli in panchina aveva rassegnato le dimissioni il ds Daniele Pradè: che è successo? Come ha reagito?

“È stata una decisione di Daniele. È stato un punto di riferimento fidato e leale fin dal mio primo giorno a Firenze. Siamo profondamente grati per tutto ciò che ha dato alla Fiorentina, e lui e la sua famiglia avranno sempre un posto speciale nei nostri cuori. Così insieme ad Alessandro abbiamo dovuto affrontare anche questa situazione e abbiamo scelto Goretti. Una promozione interna dettata dal merito e dalla sua esperienza nel mondo del calcio: prima come giocatore, poi come direttore sportivo. Un ruolo che ha già ricoperto in passato in altre società e che ha approcciato, alla Fiorentina, con estrema professionalità e determinazione”.

Qual è il suo messaggio nei confronti di una tifoseria che anche nel momento più delicato non vi ha mai abbandonati?

“Dobbiamo solo chiedere scusa per quanto accaduto a Reggio Emilia. Avevamo chiesto ai tifosi di seguirci in massa, anche in trasferta. Si sono presentati in quattromila, riempiendo di fatto lo stadio. Chilometri, sacrifici, passione pura. E noi non abbiamo risposto come dovevamo. Una situazione che mi ha rattristato tantissimo: i nostri tifosi hanno capito benissimo il momento, hanno scelto di mettere da parte i malumori più profondi per sostenerci e aiutare la squadra a risollevarsi in classifica. Non parlo di chi ha minacciato i nostri giocatori: certi soggetti non possono definirsi tifosi e come club ci siamo subito attivati con le autorità per perseguire chi si macchia di questi atti vergognosi e indegni”.

A chi si riferisce?

“Parlo della curva Fiesole e di chi anche in questo momento sceglie di venire allo stadio, in trasferta, ovunque andiamo in Italia e in Europa. Siamo convinti che ne usciremo ma abbiamo bisogno di tutti, anche e soprattutto dei nostri tifosi: so bene che non sarà facile ma se Firenze e la Fiorentina viaggiano compatte, assieme, diventano un blocco unico. Inarrestabile e inscalfibile. Non dimenticherò tutto questo affetto e anche a livello di club stiamo pensando a tutte le soluzioni possibili per venire incontro a chi ama davvero la Fiorentina. Che siano prezzi ribassati allo stadio, come contro il Verona, o l’idea di poter aprire un allenamento al Viola Park per raccogliere tutto il calore dei nostri sostenitori. Il messaggio più semplice che voglio dire ai nostri tifosi è che mi mancate: state vicino alla squadra, mi raccomando”.

Al termine dell’intervista è intervenuto anche il figlio di Rocco, Giuseppe Commisso, che ha aggiunto:

“Come famiglia, siamo fermamente al fianco di questa squadra e delle persone di cui ci fidiamo per guidare la Fiorentina. I giocatori non sono soli: hanno il nostro pieno supporto e la nostra fiducia. Questo è un momento per rimanere uniti, concentrati e rispondere con il carattere e la determinazione che rappresentano questo club. Affronteremo la sfida insieme”.

Andrea Boldrini

Laureato in Lettere( indirizzo storico e giornalismo) all'Università degli studi di Firenze. Diploma liceo linguistico 'Virgilio' di Empoli con punteggio 92/100 e con certificazione linguistica B2 in: Inglese, Francese e Spagnolo. Erasmus scolastico presso Lisbona. Collaborazioni giornalistiche con La Nazione e con Il Tirreno, agenzie stampa di Empoli e Firenze. Praticantato presso FiorentinaUno.com.

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