Sulle pagine dei quotidiani si analizza la sconfitta della Fiorentina contro l’Hellas Verona e la situazione attuale in casa viola. Una squadra ormai alla deriva e con seri problemi tattici e temperamentali. Ora Vanoli può davvero saltare.
Questi giorni serviranno alla società per riflettere sul da farsi. Intanto, si è scelto ieri la linea del silenzio stampa e del ritiro. Ecco i nomi di chi potrebbe sostituire Vanoli.

L’analisi di Fiorentina-Verona
Una sconfitta arrivata in pieno recupero dopo l’ennesima disattenzione difensiva, ma soprattutto dopo l’ennesima deludente prestazione, l’ultima di una lunga serie, contro un Verona più vivace, arrembante e organizzato. Un Verona più squadra dei viola in tutto: nel gioco, nella testa, nella tenuta fisica, che ha meritato di uscire dal Franchi con la vittoria, senza disunirsi dopo il momentaneo pareggio viola, continuando a lottare davanti alla pressione degli avversari, credendoci fino in fondo. Al contrario della Fiorentina, troppe volte in questi mesi apparsa arrendevole, fragile, disunita
Gli uomini di Paolo Zanetti raccolgono sei punti nelle ultime due partite giocate in trasferta tra Atalanta e Fiorentina e si rilanciano in chiave salvezza. Dall’altro lato sprofondano i viola, alla nona sconfitta in questo campionato e al momento distanti ben otto punti dalla zona salvezza. Clima tesissimo al Franchi, con i tifosi infuriati a fine partita.
Vanoli può saltare: ecco i nomi dei possibili sostituti
Ora Vanoli è sotto esame e risultano valutazioni in corso. È una situazione di grande confusione e forte tensione in cui tutto appare possibile: ieri al Franchi sono stati avvistati Ballardini e Gautieri, l’allenatore della Primavera Galloppa resta un’alternativa come già è stato nel breve interregno tra Pioli e Vanoli, torna di moda il nome di Beppe Iachini, già salvatore della patria viola sotto la gestione Commisso. Per adesso la Fiorentina sceglie di rimanere in silenzio stampa e va in ritiro al Viola Park fino a data da destinarsi. La situazione attorno a Paolo Vanoli diventa adesso incandescente: il tecnico ha raccolto 2 pareggi e 3 sconfitte nelle sue prime cinque gare da allenatore, che rendono l’esonero un’opzione concreta.
Adesso la posizione del tecnico è sotto osservazione. Il suo rendimento per media punti (0,40 a partita) è identico a quello di Pioli e non si vedono miglioramenti sul piano della produzione offensiva o della solidità difensiva. È vero che il tecnico si è concentrato molto sulla condizione atletica, deficitaria a causa della gestione precedente. Ma la situazione è preoccupante e qualche riflessione in società è naturale anche in vista del mercato di gennaio: se due allenatori non trovano la chiave, significa che la rosa ha molti limiti.