Foto IG @dario_nardella
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Il Sindaco di Firenze Dario Nardella è tornato sulla questione Franchi ai microfoni di Controradio

Ecco le parole del primo cittadino: "Di fronte al dato che il Franchi è stato definito impianto storico e non demolibile, la Fiorentina ha ribadito che non investirà sull'impianto, ma questa non è una novità. Noi abbiamo chiesto allo stato, che l'ha definito impianto storico e bene pubblico, di riqualificare questa struttura. Abbiamo ottenuto le risorse ma una parte di queste risorse ci è stata tolta. Da quando sono sindaco, è la prima volta che il governo dà dei soldi e poi li toglie. Non siamo stati fermi in questi anni: abbiamo fatto un concorso pubblico, individuato un vincitore, terminato i progetti e nel frattempo abbiamo già speso 8 milioni. In questi giorni siamo passati anche alla seconda gara pubblica. Noi abbiamo già 130 milioni di euro e non possiamo perderli, quindi li abbiamo già impegnati. Per quanto riguarda i 55 milioni che ci sono stati tolti, anche se non ci è arrivata nessuna comunicazione formale, ci aspettiamo che il Governo metta mano per aiutarci. Il giorno in cui ci verranno tolti formalmente questi soldi dovranno essere sostituiti dallo Stato. Nel frattempo però ripeto, abbiamo ancora molte risorse e quindi la gara va avanti. Quello che ci interessa è la serietà e la coerenza nel realizzare le cose in cui ci siamo impegnati. Il Franchi è il simbolo della Fiorentina, un luogo storico ed è la memoria del club, è un bene, ripeto, pubblico ed in tutta Italia sugli impianti pubblici sono stati spesi soldi pubblici. Alternative? Sono tutti impianti pubblici. Si continua a parlare ma il progetto è già partito. I soldi che abbiamo ricevuto sono per il Franchi. Siamo la città dove si fanno i concorsi e non si rispettano. Siamo un paese in cui ci lamentiamo in cui le cose non si fanno e quando si fanno succede questo. Lo ripeto ancora, stiamo parlando di beni pubblici e leggi chiare. Non voglio fare polemica e alimentare discussioni. C'è una gara pubblica e la legge ci impone massima correttezza.  Il piano B può esserci ma ce lo deve dire il governo. Intanto noi però non possiamo fermarci e perdere i soldi che abbiamo.Noi ci opponiamo al fatto che il Franchi faccia la fine del Flaminio a Roma, non può rimanere abbandonato. Poi l'altro appunto è che noi non abbiamo messo i paletti del PNRR, è stato il governo Draghi che ci ha dato queste risorse. Poi, non si tratta di indebitare i cittadini, i beni pubblici vanno mantenuti. La candidatura dell'Italia agli Europei2032 comporta una serie di grossi investimenti negli stadi, sono sempre soldi pubblici. Ripeto, hanno fatto delle leggi per darci questi soldi. Noi non ci opponiamo agli investimenti del privato, Commisso però è stato chiaro".

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