Italiano Conference League (ph. G.Morini)
Italiano Conference League (ph. G.Morini)

Vincenzo Italiano, dalla sala stampa della OPAP Arena di Atene, ha presentato la partita di domani contro l'Olympiacos accompagnato anche da Giacomo Bonaventura e Cristiano Biraghi

Le parole di Vincenzo Italiano

L'unico aspetto differente è che queste situazioni le abbiamo già vissute. L'attesa, la preparazione, l'importanza della gara e le interviste, ma secondo me sono partite da 50 e 50. Forti loro e forti noi, perché siamo arrivati in finale. Questa partita dobbiamo giocarla come vanno giocate le finali. Dobbiamo portarci dietro la nostra esperienza passata. Io sto vivendo questa partita con grande attesa, per noi è una sorta di rivincita. I percorsi europei sono difficilissimi, siamo stati bravi a tornare in finale ma domani dobbiamo essere concreti e concentrati, come richiede una finale. Dobbiamo giocare col fuoco dentro e dare tutto quello che si ha. L'anno scorso non c'è stato un bell'epilogo, quest'anno proveremo a mettere in campo quell'amarezza per superare l'avversario. Sappiamo che sono forti e preparati e che sarà una partita tosta

Dodo? Non ci aspettavamo di averlo così pronto a questo livello dopo il suo infortunio. Lo abbiamo gestito inizialmente ma quando poi è tornato al 100% si è espresso ai suoi livelli. Ora sta bene, anche a Bruges ha giocato benissimo. Conosce questo tipo di partite e averlo al top della forma è un'arma in più

Penso che quello che mi hanno sempre sentito dire in tutti questi tre anni dentro e fuori al centro sportivo, è quello che non dobbiamo mai perdere la nostra identità. In queste partite dobbiamo mostrare il credo calcistico che ci ha permesso di arrivare a giocarci la finale, ma con i giusti adattamenti necessari per la finale. Massima concentrazione e concretezza.

Come fermare El Kaabi? Sappiamo che è un punto di forza per l'avversario. Abbiamo cercato degli aspetti tattici per limitarlo e possiamo farlo con concentrazione e precisione. Senza queste caratteristiche questo giocatore può metterti in difficoltà, vista anche la sua grande forma

Quando si scende in campo non pensi ad altro. Lo stadio sarà diviso a metà. E' vero che loro giocheranno ad Atene, ma poi tutto passa in secondo piano. Loro non hanno viaggiato come abbiamo fatto noi. Chi avrà più fame o voglia di vincere, alla fine alzerà la coppa. Queste sono partite in cui o gioisci o non ottieni quello che vuoi e noi ci siamo già passati

La concentrazione che abbiamo avuto in Europa qualche volta ci è mancata in campionato. Penso però che non abbiamo fatto male in campionato, volevamo di più ma rimangono le due finali europee che non sono banali. Abbiamo sempre avuto la capacità di fare due partite diverse per turno, riuscendo sempre a presentarci in modo corretto e questo ci ha permesso di arrivare in finale. Poi per me, tra le tre competizioni, più la semifinale di Supercoppa, penso che il nostro percorso sia stato positivo. Per me era impensabile e domani abbiamo la possibilità di raggiungere questa benedetta gioia. Abbiamo finito il campionato, lo abbiamo messo a posto e ora pensiamo solo a fare una grande partita domani

Sono diverso rispetto a tre anni fa. Il mio sogno era arrivare in Europa con la Fiorentina e ci sono riuscito. Il mio bagaglio di conoscenze è cresciuto notevolmente. Aggiungiamoci anche due finali, per l'attesa, per cosa significa prepararle. Abbiamo cambiato tante cose a livello tattico e ho scoperto aspetti nuovi. In tre anni non mi sono fatto mancare niente. Credo di essere diverso rispetto a tre anni fa e sono contento di questo. Ma lo sapevo, perché quando hai a disposizione giocatori di questo livello, devi metterti a disposizione e sai che qualcosa devi modificare. Sono molto diverso dal 2021. Quando penso a Praga penso a una partita che secondo me abbiamo affrontato nel migliore dei modi, ma alcuni episodi non ci hanno permesso di gioire. Penso alle facce dei ragazzi che non vorrei rivedere domani. Per noi, l'interpretazione della gara deve essere come fosse l'ultima, nel senso che nessuno ti dà la certezza che in futuro sarai di nuovo pronto per giocarne un'altra. Domani dobbiamo scendere in campo come ogni pallone fosse l'ultimo della nostra carriera. Nessuno ci dà la certezza di giocare altre partite come queste. La finale di Praga ha fatto male a me e a tutti. Sappiamo cosa si vive quando non si vince una finale e domani proveremo a ribaltare questa situazione

Con l'arrivo del nuovo tecnico hanno trovato la quadra. Hanno messo a posto tutti i problemi. Hanno battuto grandissimi avversari e quello che abbiamo visto è che è una squadra organizzata, che mette pressione, che sa giocare diretto, con giocatori esperti e di qualità oltre che di talento e valore. E' una squadra che arriva in finale e questo è già sufficiente per determinare il valore di una squadra

Rigori? Li abbiamo provati, può essere una possibilità. Abbiamo tanti che possono batterli. Abbiamo passato due turni in coppa ai rigori, anche se in campionato ne abbiamo sbagliato qualcuno 

Futuro? Non capiterà, ma se dovesse capitare, qualche fioretto ce lo inventeremo. Futuro? Il telefono spesso è spento o è silenzioso. Non voglio distrarmi e pensare ad altro. Tutto può accadere, non abbiamo certezze. Pensiamo a questa partita e poi si valuterà tutto

Secondo me è stato fatto un gran lavoro ma dal momento in cui siamo di nuovo qui, dobbiamo cercare di aggiungere qualcosina a questo ottimo percorso, straordinario per certi punti di vista. Pieno di soddisfazioni e record. Però nessuno sa quale sarà il futuro in termini di presenze in altre finali, e dunque domani dovremo fare di tutto per aggiungere questa ciliegina

Abbiamo una responsabilità in più. Sarebbe spettacolare, non è mai successo prima ed è una responsabilità per tutti. Potremmo così dare questa gioia al Torino e cercheremo, oltre che per noi e per la Fiorentina, di andare forte anche per garantire alla Serie A un'altra squadra in Europa. Faremo di tutto per vincere anche per i nostri amici di Torino

Giacomo Bonaventura
Bonaventura (ph. G.Morini)

Le parole di Giacomo Bonaventura

Vincere un trofeo a Firenze? Non ho ancora fatto gol in questa Conference, spero di farlo. L'importante però in questo caso è la squadra. Vincere qui sarebbe ancora più bella, perché si sente la voglia dei tifosi. La percepivamo anche lo scorso anno, ma quest'anno ancora di più. Da quando sono arrivato qua ho trovato un attaccamento della gente veramente unico. Lo capivo anche da avversario quando venivo a giocarci contro. Ora abbiamo un'altra grande occasione

Sto bene, nelle ultime partite ho fatto diversi minuti. Per quanto riguarda il ruolo di domani non sappiamo neanche chi giocherà, perché il mister la formazione ce la dice sempre alla fine. Conosciamo le intenzioni e le nostre caratteristiche, ma penso che sapremo bene cosa fare.

Per quanto riguarda la convocazione penso che la carriera di un calciatore sia così. Bisogna dimenticare e pensare al prossimo obiettivo. Adesso ho in testa solo la finale di domani. Sicuramente abbiamo imparato dalle quelle già giocate. Cercheremo di eliminare ogni minimo errore.

Cristiano Biraghi
Biraghi (ph. G.Morini)

Le parole di Cristiano Biraghi

L'immagine sotto i tifosi a Praga? Ci pensi sempre, perché sono avvenimenti talmente grandi che te li porti dietro per tutta la vita. E' una cosa ancora fresca e questi momenti cerchi sempre di condividerli per superarli. C'era un'amarezza generale. Ora siamo qui. Siamo stati bravi a tornarci immediatamente, senza mai perdere. Siamo pronti a dare tutto per ribaltare quella sensazione negative dell'anno scorso

Il senso di rivalsa sicuramente, ma c'è anche da tutti coloro che c'erano già dallo scorso anno. Tutti hanno questa voglia e di cambiare un risultato che l'anno scorso non meritavamo. Purtroppo abbiamo pagato qualche errore di troppo. Vogliamo fare una grande partita e portare via questo trofeo per tutto quello che abbiamo costruito in questi tre anni con il mister. Abbiamo tante motivazioni per fare bene. Non vediamo l'ora che arrivi la partita, siamo qui e vogliamo vincere.

La crescita penso che sia stata esponenziale e si vede. Abbiamo avuto la fortuna di lavorare tre anni con l'allenatore e penso che per lui aver avuto tutto questo tempo sia stato importante. Ne abbiamo parlato spesso. Non si è mai perfetti, ma sicuramente dopo tre anni di questo tipo la crescita è evidente e la percepiamo pure noi. Ci siamo ancora una volta e l'anno prossimo lo stesso, anche se ancora non sappiamo in che competizione. Non sarà certo il risultato di domani a cambiare il pensiero su questi tre anni. Io c'ero anche prima di questi tre anni e non stavamo facendo queste conferenze. Abbiamo raggiunto degli obiettivi straordinari. Domani è la partita più importante e vogliamo vincerla per esaudire ogni nostro desiderio

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