Ecco le parole di Malagò secondo Tuttosport.”Il 20 maggio si riparte? Decide Borrelli”. Sull’ipotesi di riprendere il 20 maggio: “Sì, ma c’è una premessa da fare: Borrelli è il capo della Protezione Civile, ogni due minuti parla con i responsabili del Comitato Tecnico Scientifico. Io invece sono un dirigente sportivo, rappresento questo mondo, ma devo andare su considerazioni che non conosco sull’aspetto tecnico. Se suppongo una ripresa al 20 maggio, deve essere confermato da Borrelli, ma il problema non è solo la partita. I giocatori devono essere certi che tra di loro non ci sia nessun positivo e quindi tutti gli atleti devono avere dei tamponi e ciò creerebbe malcontento popolare. Queste partite, infine, non si giocano in un’unica città, quindi c’è difficoltà a livello logistico. Spero di avere una libertà di manovra diversa, ce lo auspichiamo, ma da lì a dire che andrò all’aeroporto, prendo l’aereo per andare a Milano per tre volte a settimana, lo vedo complicato. Questa crisi va sfruttata” Sul Fondo salva sport: “Oggi il calcio ha tanti problemi, come le altre Federazioni e si deve appellare a soggetti terzi ed oggettivamente non credo sia nella condizione di poter aiutare gli altri. È un discorso che andava presentato in dinamiche temporali diverse. Sport in retroguardia rispetto ad altri settori oppure può essere un oggetto da traino per la ripresa? Oggi lo sport è da traino per l’economia, possiamo anche metterla su un piano sociale, quindi traina l’emotività. Lo sport in questo può essere oggettivamente una grande medicina, senza mai sottovalutare ciò che è accaduto e nel rispetto delle persone che non ci sono più. Fondo per atleti minori e per operatori? La Federcalcio ha fatto una grande richiesta, questa partita va giocata all’interno del mondo del calcio. Se parlo con altri atleti che il problema è quello evidenziato sulle percentuali di riduzione degli stipendi di giocatori Serie A, rispetto alla ricaduta su quelli che sono in tanti, nel calcio minore, pensate cosa può succedere. Penso però una cosa, è chiaro che siano interessi contrapposti: le Leghe, l’Aic, ma questa è l’occasione che ci si mette a perdere tutti per ripartire nel modo migliore, ‘sfruttando’ questo periodo di crisi spaventoso. De Laurentiis? È una persona di famiglia, siamo in costante contatto. Quando non lo sento è solo perché lui sente persone del mondo del calcio, come adesso che parla tanto con la Lega, sarebbe un errore scavalcare i suoi interlocutori“.
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