Intervenuto ai microfoni di Radio Anch’io, Francesco Toldo ha parlato dell’importanza della prevenzione e della capacità di saper fare la cosa giusta in modo tempestivo in casi gravi e urgenti come quello occorso a Edoardo Bove durante Fiorentina-Inter:
Siamo tutti vicini a Edoardo e alla sua famiglia, spero che il peggio sia passato. Ho pianto ieri: ho tre figli e se dovesse capitare loro una cosa del genere sarei spaventato. Questo senso di impotenza, capitò anche a me quando Rivas era svenuto in allenamento. I giocatori secondo me non sono abbastanza preparati: i corsi di primo soccorso sono assolutamente da potenziare. E basta con le simulazioni: è come dire al lupo al lupo e poi alla fine non ti crede più nessuno.
Una reazione ci deve essere per forza di cose. Mi piace sottolineare comunque l’unità tra i calciatori di Fiorentina e Inter: c’è stato un cerchio creatosi in modo naturale, per dare protezione. E’ un’immagine molo positiva, per la drammaticità del contesto. La città di Firenze ha reagito in maniera fortissima, perché ama i propri giocatori.
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