Polverosi: "Questo mercato sta portando qualità, un'identità chiara sulla quale lavorare"
Nell'edizione odierna del Corriere dello Sport, Alberto Polverosi commenta il mercato per la nuova Fiorentina di Stefano Pioli

Nell'edizione odierna del Corriere dello Sport, Alberto Polverosi commenta il mercato per la nuova Fiorentina di Stefano Pioli.
La Fiorentina di Pioli a caccia di un'identità
La Fiorentina di Pioli sta cercando un alleato: il pallone. E’ la ragione per cui anche in questo mercato il club viola sta acquistando e inseguendo giocatori che della palla sanno cosa farsene, sanno come trattarla, come accoglierla, come custodirla, come restituirla e come renderla sempre più imprevedibile. Se la immaginiamo oggi, la squadra che vedremo in campo ad agosto avrà un’identità chiara, sarà una squadra tecnica e di palleggio, orientata verso un calcio che possa piacere alla gente. Anche in passato la Fiorentina ha avuto versioni di questo tipo, quella del quinquennio di Prandelli e del primo Montella rubava l’occhio allo spettatore anche perché aveva giocatori di notevole spessore tecnico: Mutu, Jorgensen, Toni e Jovetic per Cesare, lo stesso Jovetic, Pepito Rossi, Cuadrado, Pizarro e Borja Valero per Vincenzo, solo per fare qualche nome. Ora questa linea è stata accentuata e lo sarà ancora di più se arriveranno anche Bernabé e Sebastiano Esposito.

Sulla rivoluzione della squadra
E’ dall’estate scorsa che la società di Commisso sta costruendo una squadra con queste caratteristiche. Ora sono arrivati Fazzini, Dzeko ed è stato confermato Gudmundsson per rafforzare questa tendenza. Non sappiamo come finirà la storia di Kean (ogni giorno che passa, aumenta la speranza dei fiorentini che aspettano il 15 luglio, quando scadrà la clausola, come una liberazione), ma già oggi l’idea di una squadra che diverte ha una certa consistenza.
Spetta a Pioli trasformare questa linea in un gioco piacevole. Con un centrocampo con Fagioli (libero mentalmente), Bernabé e Fazzini è difficile pensare al lancio lungo per il centravanti, che sia Kean o Piccoli o Sebastiano Esposito, come schema principale. E quando la palla arriverà sulla trequarti, appoggiandosi sui piedi di Gudmundsson o di Dzeko, acquisterà ancora rapidità e qualità. Pensate a una formazione del genere: De Gea in porta, Pongracic, Comuzzo e Ranieri in difesa, e da centrocampo in su tutta fantasia con Dodo a destra e Gosens (l’unico più dinamico che tecnico, ma i suoi cross arrivano spesso a bersaglio) sugli esterni, Fagioli e Bernabé in mezzo, Dzeko e Gudmundsson alle spalle di Kean.