Intervistato da Cronache di Spogliatoio, Giuseppe Scalera – ex giovane promessa della Fiorentina e del Bari – ha raccontato il saliscendi di emozioni e avvenimenti che hanno caratterizzato la sua carriera. Attualmente, insegna educazione fisica in un liceo:
Tutti i traguardi della mia carriera sono arrivati in modo inaspettato […] Fiorentina? Sono stati sei mesi incredibili, al termine dei quali purtroppo non è stato trovato l’accordo per rimanere. Non mi aspettavo questa opportunità, ho scelto con la testa e non con il cuore, perché stavo lasciando la squadra dei miei sogni per un’opportunità incredibile, a Firenze era tutto perfetto, facemmo un grande campionato e perdemmo la finale Scudetto soltanto contro l’Inter di Pinamonti, con cui ho giocato in Nazionale e che mi prendeva in giro per questo. Eravamo forti: c’erano anche Sottil e Ranieri, che ora giocano lì.
Nell’esperienza a Pescara, dissi a mister Pillon che volevo scendere in Primavera, almeno avrei potuto fare minutaggio. Alla prima gara mi sono spaccato il ginocchio, e da lì sono susseguite operazioni per problemi fisici tra crociato, menisco… poi l’anno del Covid e si è fermato tutto». A quel punto, a quasi 23 anni, Scalera è a un punto di non ritorno. Era rimasto fermo per due anni e mezzo, scende in Serie D con il Gravina, tornando vicino a casa. «Ma quando assapori quei livelli, tornare giù è dura e anche accettarlo è difficile», quindi «ho deciso che avrei dovuto ascoltare il mio corpo e chiudere anticipatamente la mia carriera». Giuseppe ci confessa: «Mi sono detto: ‘Sai cosa? Sono giovane, posso mettermi a studiare e fare un altro percorso». Si è laureato in Scienze Motorie, prima alla triennale e poi alla magistrale. «Adesso sono un docente all’istituto superiore Volta, i miei alunni mi chiedono quanti anni ho. Ne ho 26, e loro mi chiedono quindi cosa io abbia fatto fino a quel momento. Quando scoprono che ho giocato con Barella, ad esempio, rimangono a bocca aperta e conquistati. Gli altri prof a volte mi scambiano per un alunno, per la mia giovane età», mentre contestualmente Scalera allena i ragazzi dell’u-16 del Bari: «Faccio il vice, ma ti confido un sogno perché non mi pongo limiti: voglio diventare allenatore, arrivare il più in alto possibile, sentire la musichetta della Champions League al San Nicola sarebbe la realizzazione massima».
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