Albert Gudmundsson (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images via One Football)
Un pareggio grigio come il gioco, con appena tre occasioni in 90 minuti, con poche emozioni e alla fine con diversi spunti, non certo positivi, su cui riflettere. Torino e Fiorentina si stanno ancora cercando e non si sono ancora trovate, si legge sul Corriere dello Sport. Non hanno un’identità chiara, ma ci vorrà un po’ di tempo per capire il tipo di squadra che nascerà dalle idee dei due allenatori. La coppia Kean-Piccoli deve ancora trovare l’intesa giusta e fra le difficoltà della prima dei due attaccanti va messo in conto anche l’efficace marcatura di Coco e Maripan.
De Gea è stato decisivo in tutt’e due i casi, la prima volta con una super parata su Casadei, la seconda su tiro di Simeone. Poi il nulla, 90 minuti privi di ritmo, di velocità e di intensità. Pioli deve chiedere a Gudmundsson di cosa ha bisogno per tornare quello di Genova, adesso ha la piena fiducia del tecnico ma gli manca tutto il resto. Per ora la chiave dei viola è la stessa di un anno fa e si chiama Dodo, il giocatore su cui la squadra si è appoggiata anche ieri per arrivare in attacco, velocità e tecnica a livelli eccellenti, era l’unico viola in grado di sprintare davvero.
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