Il derby contro l’Empoli è solo il continuum dei limiti del sistema di Italiano. La questione, il sunto dei dilemmi, resta il giocare a memoria. La memoria ancora, fissa, ma i momenti non sono ripetitivi. La gestione, come tanti scrivo e affermano, non è l’applicazione perfetta del sistema di gioco, che non rappresenta nient’altro, se non l’imposizione del tecnico ai propri giocatori, ma il livello di sensibilità. Questo lo si ha solo, quando il calciatore, internamente, e il tecnico, esternamente, non hanno dogmi, non hanno ancore. Detta filosoficamente: quando dimenticano. I viola e Italiano vanno nel panico, appena schemi ripetitivi e lineari incontrano un contrasto. Non sanno dove orientare la palla, dove orientare la pressione. Il modo di dire, “leggere la partita”, implica l’assenza di schema prefissato, se non, la leggera parvenza, di quello di partenza, quello che è il risultato della preparazione, settimanale, alla partita. Questa è l’unica variante. Per il resto bisognerebbe pensare e comunicare. Non imporre e non-pensare.
A tenere banco a Firenze non è solo l'andamento della Fiorentina di Stefano Pioli al…
Il tennista romano, noto tifoso della Viola, non riesce ad uscire dalla crisi: la situazione…
Durante questa sosta un uomo di Allegri sembra aver riportato un brutto infortunio e il…
L'ex CT della Nazionale Italiana Roberto Mancini è tornato a parlare dal palco del Festival…
Dopo il doppio successo di settembre, Gennaro Gattuso entrato in carica a giugno a seguito…
In una serata in cui l’Islanda mostrava ambizioni e voglia di rivalsa, Albert Gudmundsson ha…