Edin Dzeko (Photo by Ahmad Mora/Getty Images via One Football)
Il giornalista Giampaolo Marchini ha commentato così l’arrivo del bosniaco Edin Dzeko a Firenze. Di seguito le sue parole su La Nazione.
Vi ricordate Luca Toni? Già, il ‘Numero 1′ come cantava Matze Knop nel suo tormentone. Stagione 2014-2015, maglia dell’Hellas Verona: anni 38 e titolo di capocannoniere più anziano nella storia della Serie A. Pensare che qualcuno, anni prima, nella Fiorentina gli aveva suggerito di iniziare ad allenare… Tutto questo per ribadire come l’età di Edin Dzeko non può essere una discriminante. Non si rottama la capacità di sentire la porta o leggere il gioco. Magari i riflessi non sono quelli di una volta, se proprio dobbiamo essere negativi. Ma qui verrebbe a fare il bomber di scorta, non l’attore principale, considerato che il titolare al momento è sempre Kean.
Simile in discorso se dovesse cambiare questo scenario: il bosniaco sarebbe comunque un’ottima alternativa. Anche come spalla per un attaccante giovane (Monelli-Pulici vi dice qualcosa?). Questo il discorso nostalgico-tecnico. E sotto il profilo del segnale societario? Non è certo Dzeko che deve fare la differenza e non giudico il mercato dalla prima mossa. Che comunque va a colmare una lacuna. Kouame ci perdonerà.
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