Il difensore e capitano della Fiorentina Cristiano Biraghi, ha rilasciato un'intervista all'interno dell'edizione del Corriere dello Sport questa mattina in edicola.

Questo un estratto delle sue parole: "Vorrei chiedere a chi mi critica il motivo per cui lo fa. So già che mi darebbe una risposta superficiale, perché non mi conosce. Spesso mi dipingono come scorbutico: ma come fai a giudicarmi se non sai chi sono davvero? Per fortuna a Firenze ho incontrato tante persone che si sono ricredute su di me. La cosa più importante è avere la stima del mister e dei compagni. Se dovessi perderla, inizierò a farmi due domande".

Si sente il "cane da bastonare"'?
"È palese che il parafulmine della Fiorentina sia io. Mi va bene, se sono ancora qua è perché ho accettato questo status. Nel momento che non vorrò più subire critiche, ma difficilmente accadrà per il carattere che ho, lascerò da una parte la borsa e andrò a casa".

C'è chi non la lascia in pace?
"È successo in passato e accade oggi: qualcuno ce l’ha sempre con me. Ora con sette vittorie di fila va bene tutto. Ma resto l’esempio vivente del giocatore che viene preso di mira. Ma avrei tanto un desiderio".

Riguardo la possibilità di alzare un trofeo questa stagione?
"Portare un trofeo qua sarebbe fantastico. Ogni giorno lottiamo per far felice la gente che da 22 anni non vince qualcosa. Che poi il trofeo lo alzi io o un altro poco importa. Basta farlo".

Sul presidente Commisso?
"È una figura importante per noi. Avere la vicinanza così costante da parte sua è un aspetto fondamentale".

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