In pochi si salvano, Dodò sulla fascia sembra il più informa. Gudmundsson cerca sempre di inventare e Kean gara da sacrificio: ma non basta.
Di seguito quanto scritto dall’edizione odierna della Repubblica.
Una gara senza emozioni, con pochi brividi e graffi e tanti sbadigli. La Fiorentina fa un passettino in classifica agganciando 7 punti. Ma a preoccupare è soprattutto il gioco, che non si vede: Palladino torna a quattro dietro ma perde il pallino a centrocampo e i tre dietro a Kean fanno tanta fatica ad accendersi. Gudmundsson prova ad inventare, Dodò è il più dinamico della compagnia, ma è troppo poco. Sono tre mesi che Palladino lavora con la squadra e la sensazione è che da una partita così si esca con 2 punti persi. Una vittoria avrebbe dato fiducia a tutti, anche in vista della Conference e del Milan in arrivo al Franchi prima della sosta. L’Empoli, va detto, ha fatto la sua partita da squadra matura e compatta
La riproposizione del 4-2-3-1 ha visto l’esclusione di Biraghi e Dodò e Gosens in fascia, con Kouamé insieme a Colpani e Gudmundsson dietro Kean. A rendersi evidenti sono i tanti errori a centrocampo, i pochi palloni precisi in avanti e le poche trame: pure con i cambi la storia non migliora, anzi. Quel che resta è una squadra con tanta confusione, che resta a -3 dagli azzurri, imbattuti. Ora la Fiorentina deve rialzarsi se vuole dare continuità a risultati e prestazioni
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