Stefano Cecchi, giornalista de La Nazione, ha commentato così il 2-1 subito dalla Fiorentina da parte del Venezia di Eusebio Di Francesco. Di seguito le sue parole a riguardo.
Il guizzo di Mandragora, certo, e poi cos’altro c’è da salvare in una gara sciagurata
che doveva essere di carattere e di forza e che, invece, è stata una pallida esibizione di vorrei ma non riesco? Com’è triste Venezia per gli innamorati e pure per la Fiorentina che, in una partita da dentro o fuori, non trova né palleggio né sangue per indirizzare in positivo il proprio destino. E di fronte a ciò non regge nemmeno l’alibi delle assenze: troppo poco ha fatto una squadra palliativa che si è smarrita nel bosco del non gioco, per poter essere anche minimamente assolta.
Adesso sulla carta il campionato viola sembra terminato e c’è da credere che le critiche da oggi si alzeranno forti con riguardo anche al futuro. Al proposito la società sull’allenatore qualche giorno fa ha fatto una scelta a suo modo coraggiosa. L’impressione è che adesso dopo il coraggio serva la tenacia e la determinazione per difenderla.
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