Pantaleo Corvino, attuale ds del Lecce ed ex Fiorentina, è stato intervistato dal Corriere dello Sport. Di seguito le sue dichiarazioni:
Se mi licenziarono i Della Valle? Non mi ha mai licenziato nessuno. Me ne andai a febbraio dopo la vittoria sull’Udinese per stare vicino a mia madre che era in coma e dopo pochi mesi sarebbe morta. Non la abbandonai un solo istante, è stato il momento più terribile della mia vita. Con lei fino all’ultimo respiro. A Firenze lasciai due anni e mezzo di contratto, la stessa cosa feci a Bologna quando mi dimisi
Ero andato a vedere il Partizan per Milenkovic, ma quando fecero entrare ‘sto ragazzino me ne innamorai, aveva fisicità, destrezza, una qualità insolita per un attaccante con quelle misure. E senso del gol. Chi sa segnare segna sempre. Agii d’anticipo, lo volevano in tanti. I genitori mantennero la parola e con lui riempii l’ultimo posto a disposizione per l’extracomunitario, naturalmente dopo averlo lasciato sei mesi in prestito per farlo diventare maggiorenne.
Si immaginavano che prendessi un giocatore già formato e invece puntai subito su Dusan. Lo portai nello spogliatoio della Primavera prima della finale col Toro. Gli dissi “ti faccio debuttare con i ragazzi, tu entra e segna”. ‘Tranquillo, direttore, vado e segno’. Vincemmo due a zero, fece doppietta. O forse ne segnò uno solo, comunque alzammo la coppa
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