Il Corriere Fiorentino si sofferma questa mattina sul pareggio di ieri della Fiorentina contro il Parma.
Un punto e un bel bagno di umiltà. Il fatto che la Fiorentina avrebbe incontrato delle difficoltà era più che prevedibile, dato che Palladino ha lavorato per tutta l’estate con una squadra mai veramente al completo. La squadra del Tardini sarà dunque una lontana parente di quella che si vedrà presumibilmente dal 31 agosto in poi. Per capirlo basta guardare gli undici schierati: Comuzzo (prima sorpresa), centrocampo composto da Amrabat (possibile partente) e Mandragora (indicato come possibile alternativa in mezzo); Kouamé davanti (in attesa di Gudmundsson)
L’inizio di gara non è stato esaltante. Anche qui vediamo un’ostinata ricerca dal basso che porta a 2 occasioni lampo per i crociati. I problemi principali che si sono manifestati a lungo andare sono stati: la poca qualità e i problemi difensivi. Quarta leggero in uscita, scalature in ritardo, distanze sbagliate; tutte segno di nuovi meccanismi che si stanno piano piano installando. Nella ripresa i ritmi meno bassi hanno favorito i viola e la ripresa della partita con il gioiello di Biraghi. Da sottolineare i 14 tiri totali subiti di cui 6 nello specchio
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