Chiesa ai tempi della Fiorentina (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images via One Football)
L’ex Fiorentina e Juventus Federico Chiesa, si è raccontato ai microfoni del Corriere dello Sport. Queste le sue parole, aprendo una parentesi anche sul periodo a Firenze.
Come mai ha trovato poco spazio a Liverpool?
A destra c’era Momo Salah, un’istituzione qui e uno dei candidati al Pallone d’Oro; a sinistra c’erano Luis Diaz e Gakpo. Slot mi ha fatto giocare anche da nove. È stato Max a cambiarmi posizione, suggerendo di muovermi da seconda punta per segnare di più, e i miei gol li ho fatti… Questa esperienza è stata importante, formativa, mi devi credere. Avendo studiato alla scuola inglese non ho incontrato problemi con la lingua, mi è piaciuto un sacco misurarmi con una cultura diversa, idee diverse, anche calcistiche.
Com’è andata con Thiago Motta alla Juventus la scorsa estate?
Gli ho detto che ero pronto a lottare, a mettermi alla prova perché volevo restare e dimostrare di essere ancora utile alla Juventus. Ma non c’è stato niente da fare. Va bene, è stata una sua scelta.
In questi mesi è stato accostato a mezza Serie A, anche al Napoli. Conte l’ha mai sentito?
Mai, Antonio mai. Ho letto che mi hanno piazzato dappertutto, ma non ho avuto contatti diretti con nessuno. Giusto un messaggio di auguri di Max all’inizio. È un grande, oltre ad avermi cambiato posizione mi ha fatto capire la differenza che corre tra un allenatore di top club e uno di club medi. Carisma, gestione, sensibilità e tecniche che non si imparano a Coverciano, così gli rubo la battuta. Come lui sono Antonio, Ancelotti, Spalletti. Max è uno che ti dà tanto, col Milan punterà subito allo scudetto… A gennaio dello scorso anno eravamo convinti di potercela fare, il gruppo era solidissimo, entusiasta, tutti uniti. Male la seconda parte anche se ci siamo rifatti in coppa Italia.
Di Firenze cosa le resta?
È casa. I miei ci abitano, io torno spessissimo, la maggior parte degli amici è fiorentino. Non mi vedono più nei posti che frequentavo quando giocavo a Firenze, ma ho un legame fortissimo con la città.
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