Domani alle ore 18 verrà fischiato il calcio d'inizio di Fiorentina-Napoli. Classifica e dati alla mano, per la squadra di mister Italiano sarà gara più difficile della stagione fino a questo punto, che si trova ad affrontare la capolista, attualmente a punteggio pieno a seguito delle prime sei giornate di Serie A. Alle ore 16 di oggi invece, a poco più di un giorno di distanza dal sopracitato impegno interno di campionato, ecco la conferenza stampa di Vincenzo Italiano

Che settimana è stata dopo la vittoria di Udine? Problematiche fisiche o di mercato?

Abbiamo già parlato di Vlahovic, ed è una sua questione personale. Il ragazzo va in campo e si impegna; su questo argomento posso dire poco. La settimana è stata come le altre, non recuperiamo Castrovilli. Saponara ha lavorato a parte per via un'infiammazione al collaterale. Stiamo lavorando bene e conosciamo l'importanza della partita. Giochiamo contro la capolista, la più in forma del campionato. 

Come cambia l'assetto tattico difensivo per fermare Osimhen?
Mi permetto di fare una battuta: abbiamo pensato di togliere profondità ad Osimhen, ma in quel caso porteremmo Lozano e Insigne al limite della nostra area, facendo così. Il Napoli ha giocatori che al limite dell'area, e non solo, hanno ottimi giocatori. La squadra avversaria è forte: terzini di spinta, centrocampisti che calciano da fuori, i pericoli arrivano da ogni parte. La Fiorentina dovrà contenerli e tenere alta la concentrazione. Il campionato è ancora lungo, ed affronteremo la gara per provare a vincerla, ma qualsiasi risultato non comprometterà e né deciderà nulla.

Fiorentina così forte?
È normale che gli avversari, così come noi, sperino che le altre squadre perdano punti. Bisogna pensare alla propria squadra: dobbiamo leggere diversamente certi episodi di gara. Dopo poche settimane non si può essere perfetti, ma in quanto a punti e a gioco siamo soddisfatti. Non rompiamo l'incantesimo e teniamo questa armonia, questa unione d'intenti. Ciò che accade fuori da noi non c'interessa. 

Sono sempre stato dell'idea che un allenatore possa cambiare atteggiamento, possa far abbassare il baricentro e far giocare la squadra in maniera più attendista. Dobbiamo adattarci alla gara anche in base alla forza dell'avversario: ognuno lavora sui suoi punti di forza. Noi dobbiamo migliorare ad esempio il nostro atteggiamento a gara in corsa. Mi è capitato a volte di inserire tramite sostituzioni, a seconda della gara, in difesa, in maniera tale da portare a casa il risultato. 

La pressione su Dusan Vlahovic rischia di schiacciarlo?

Dusan ha carattere da vendere, e da inizio anno fornisce ottime prestazioni. Dimostra di essere più maturo della sua età. Aiuta i compagni per il bene collettivo. Chi è bravo, riesce ad isolare fattore esterni al mondo calcistico al di fuori dal campo.

Da allenatore e timoniere della Fiorentina, si augura che la vicenda Vlahovic si archivi il prima possibile? Senza che a gennaio il giocatore pensi ad un'altra squadra, al di là della Fiorentina…

Io mi posso limitare a dire che interessa la serenità del ragazzo, che la società poi faccia i suoi interessi restando contenta delle sue scelte. Questa situazione, per il momento, è molto serena. 

Il Presidente ha detto che l'obiettivo è terminare la stagione posizionandosi nella parte sinistra della classifica. Qual è il suo?

Il Presidente si è espresso, e quello è il nostro obiettivo, tra cui il mio, che sono l'allenatore della squadra. Non ci sono limiti a quello che può venir fuori, perché la squadra è giovane ed ha entusiasmo. Se i tifosi ci trascinano con ulteriore entusiasmo può venire fuori qualcosa d'importante. Dobbiamo mostrare il nostro valore nelle partite e andare avanti per la nostra strada. Nelle mie stagioni precedenti a questa non mi sono mai prefissato un grande obiettivo, ma abbiamo raccolto ottimi risultati. 

Torreira sembra essersi già ambientato. Quali sono le sue condizioni?

Non scopro io Torreira. Ha grande dinamismo, è rapido. Sono contento di come si sia inserito nell'organico. Non giocava da tanto, quindi durante la settimana deve spingere molto. Negli ultimi dieci minuti della partita di Udine avevamo bisogno di gente dinamica, forte nel duello e capace di difendere, oltre che aiutare la squadra. 

Torna disponibile Nico Gonzalez: quanto è importante? Com'è stata la settimana di Callejon?

Recuperiamo Nico dalla squalifica: là davanti manca il gol di Callejon, ma sono sicuro che con la sua intelligenza troverà il guizzo ed il varco per andare in gol. Nelle ultime partite ha avuto le sue possibilità. L'anno scorso ha giocato poco, anche lui; dosare le energie e poter spingere è difficile, ma lui lo sa fare. L'Udinese ci ha fatto faticare più del previsto. I nostri ragazzi hanno saputo lavorare bene anche nella difficoltà: l'intelligenza paga. Callejon ha aiutato Odriozola in fase di copertura, era stremato. Una squadra non deve dipendere dal suo centravanti; i miei esterni devono essere affamati di gol, velenosi 

Spalletti ha speso delle belle parole su di lei…

Le sue parole di danno la carica per credere nel nostro progetto. Lui, così come altri allenatori in nuove squadre, ha dato una mano importante al suo organico. Io avverto tutti del pericolo Napoli dalla prima giornata. Ha giocatori di grande valore, ed in più ora hanno un allenatore che li fa esprimere al meglio. Ringrazio il mister per le sue parole. Prima della partita lo ringrazierò di persona: per un mister, sentirsi dire certe cose è tra le cose migliori. 

La prima Fiorentina di mister Prandelli, con questo rullino di marcia, si qualificava per l'Europa.

Il calendario non aiuta la Fiorentina ora come ora. Sette partite e sette gare difficili, tra cui le squadre più forti del campionato. Abbiamo messo difficoltà la Roma e l'Inter, due grandi squadre. Non so se batteremo il Napoli ma proveremo a mettere in difficoltà i partenopei. Bisogna aspettare 10-15 gare per dare giudizi su una squadra. Per il momento sono felicissimo per ciò che stiamo ottenendo. 

 

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