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Modulo ACF, la sintesi del “nuovo” 4-2-3-1

Il calcio odierno ha scelto gli automatismi, tanto che i calciatori hanno smesso di “seguire il gioco”. Le indicazioni fonetiche e gestuali dei tecnici, che volgono a ricordare le movenze degli schemi agli impostatori, cioè le funzionalità in operazione (tema di cui non tratterò qua), hanno sempre più contenuti limitati e sono sempre più invasive.

Il calciatore è volto alla non-riflessione. L’elevato pressing e la ripetizione (non costanza) informativa, concentrano la funzionalità all’interno dei suoi caratteri esclusivamente produttivi (non creativi).

Per esempio, nessuno forse si è accorto, eppure i viola non comunicano mai. Può esservi, al massimo, un’azione informativa che abbia una funzione puramente mnesica.

Siamo binari, cioè un punto-punto con una retta uniforme. L’attività creativa ha un’altra struttura.

Breve sintesi del 4-2-3-1 della Fiorentina:

Non mi dilungherò molto, ma questi sono i due schemi base delle due fasi (offensiva-difensiva) della Fiorentina.

Intanto partiamo dal 4-2-3-1:

Durante la fase di impostazione dal basso diviene 3-3-1-3:

Ecco cosa succede, quando la squadra di Vincenzo Italiano imposta dal basso:

Il centrale-avanzato raggiunge il punto della sua staticità e si localizza. Concentra l’ambiente di pressione, facendolo contrarre verso il centro e alzando la terza linea avversaria. Ma l’evoluzione, che stiamo per vedere, sfrutta una sola soluzione calcistica, della quale partecipa, ovviamente, la “filosofia” di gioco del tecnico gigliato:

Il mediano destro, divenuto mezzala destra, si inserisce sulla terza linea; mentre il fluidificante destro, divenuto terzino destro, si inserisce nella macrozona centro-centrodestra. Lo si vede dal fatto che, poi, l’ala si abbassi a prendere palla. Soluzione che non cambia molto la stasi della manovra nella sua fase di possesso palla.

Dopo di che, abbiamo il mediano sinistro, divenuto mezzala destra, che si inserisce, all’incirca, sulla linea degli avanti e il trequartista che si sposta in parallela destra.

Questo cosa va ad evidenziare?

La costruzione della Fiorentina avviene attraverso passaggi corti e mai alti. Inoltre, sempre verso le zone “laterali”:

Fase difensiva:

Concludiamo, ora, con lo schema difensivo base della viola, ripartendo dal 4-2-3-1:

La Fiorentina, senza palla, si muove così:

Attacco laterale: le distanze tra le funzionalità, che formano le unità della terza linea, restano brevi e si spostano in diagonale, tracciando un segmento dritto (linea del fuorigioco). Il loro oggetto di concentrazione è l’avversario con la palla.

Il mediano (qui) destro si allarga, marcando a uomo il rivale, o raddoppiando il rivale del fluidificante destro. Il trequartista si abbassa sulla linea dei mediani, marcando anch’egli a uomo l’avversario.

C’è un caso specifico in cui i due centrali di difesa marcano a uomo avanzando anche in contemporanea e lateralmente, o raddoppiando uno l’uomo dell’altro. Qui è il mediano (sinistro o destro, a seconda da dove provenga l’attacco) che rattoppa la situazione, perché, di solito, le squadre avversarie, che sanno della marcatura a uomo a tutto campo della Fiorentina, tendono a tenere lontano dai due centrali il fluidificante della parte opposta alla quale sviluppano la “trama offensiva”. Questo comporta non pochi guai nella macrozona detta la “via più diretta per far gol.

Qui l’immagine che fa comprendere:

Andiamo avanti ora.

Un altro schema usato da Vincenzo Italiano, e che comporta il passaggio al 5-2-1-2, è questo:

L’ala (qui) sinistra si abbassa, seguendo a uomo il proprio avversario da marcare, fin sulla linea dei difensori.

Conclusioni:

Questo è quanto è giusto far sapere sul “nuovo” 4-2-3-1 della Fiorentina di mister Vincenzo Italiano. Spero che le spiegazioni siano state chiare ed esaustive (ma al punto giusto).

Manuel Cordero

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